Vino green? Arriva la 'macchina della verità'
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Altro che "In vino veritas", da oggi la verità sta in un nuovo sistema di etichettatura. Una "macchina" della verità capace di dirci se un vino è sostenibile o no, quanta acqua ha "bevuto" per essere prodotto e quanti gas serra ha emesso la cantina che lo produce. Si chiama "V.I.V.A Sustainable Wine", è un progetto voluto dal Ministero dell'Ambiente e curato dai ricercatori di Agroinnova (Grugliasco, Torino), dal Centro di Ricerca sulle Biomasse e dal Centro di Ricerca Opera. Verrà presentato al Vinitaly il 9 aprile.
"Più che etichettatura qui dovremmo parlare di sistema innovativo per la gestione dei vigneti"- spiega il referente del progetto per il Ministero dell'Ambiente, Pieter Ravaglia. "V.I.V.A. in realtà è un vero e proprio sistema di analisi che, se adottato, consente all'azienda di conoscere la sua attuale impronta ambientale e di capire quali azioni intraprendere per migliorare la sua sostenibilità".
Attraverso 4 indicatori preimpostati – ARIA, ACQUA, VIGNETO, TERRITORIO – è capace di registrare dati sulle emissioni di gas serra e sull'impatto idrico, agronomico e ambientale di un vigneto.
Ci sono voluti tre anni di sperimentazioni. "Abbiamo lavorato su vini spumantizzati sia rossi sia bianchi cercando di coinvolgere imprese di varie aree, Sicilia, Campania, Toscana, Piemonte e Friuli in particolare – continua Ravaglia – Queste aziende hanno contribuito alla creazione dei calcolatori che stanno dietro a quegli indicatori. Oggi questa analisi è certificata: ciò vuol dire che esiste un disciplinare ufficiale che certifica la qualità dei dati raccolti in questo modo e che qualunque impresa vitivinicola può richiedere".
Applicare il disciplinare significa poter esporre sulla propria bottiglia un codice QR code con tutte le informazioni per sapere se quel vino sia realmente green. Un ottimo strumento di marketing per chi desidera lanciarsi nella grande nicchia dell'uva a impatto zero. Ma ciò vuol dire rivoluzionare il modo di gestire un vigneto e quello di trattare dati e informazioni sul prodotto: perché V.I.V.A. funziona un po' come la macchina della verità e mette il produttore di fronte alla qualità ambientale del suo vino.
"L'analisi ha un costo per l'azienda, specie per quanto riguarda l'elaborazione dei informazioni e la misurazione della carbon footprint per cui è richiesta la consulenza di agronomi – continua Ravaglia – Le piccole imprese, quindi, potrebbero avere difficoltà economiche nella sua implementazione, ma l'analisi va effettuata ogni due anni e poi ci sono dei vantaggi: il risparmio, perché l'azienda identifica gli sprechi; il valore aggiunto al vino: le aziende che lo adottano vendono all'estero e con ottimi risultati". In vino veritas?
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