Greenpeace al G7, indipendenza solo con rinnovabili
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Un enorme striscione sulla Terrazza del Pincio, a Roma, con scritto: 'G7: go renewable, go clean & independent' ('G7: scegli le rinnovabili, scegli le pulite e indipendenti') è stato aperto da Greenpeace, che in occasione dei lavori dei ministri del G7 nella capitale chiede ai leader dei 7 paesi e a quelli europei "di promuovere stabilità e sicurezza energetica attraverso un grande piano di sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza".
"Lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica - sostiene l'associazione - è l'unica via per aumentare l'indipendenza energetica". Al G7, secondo Greenpeace, "i leader delle maggiori potenze mondiali si preparano a fornire le risposte sbagliate: Paesi come Regno Unito o Polonia vorrebbero continuare a importare gas, petrolio e carbone cambiando fornitore, rivolgendosi ai mercati del Medio Oriente, del Caucaso o del Nord America. Questa politica metterebbe a rischio l'impegno dell'Europa per la lotta ai cambiamenti climatici".
"Chiediamo che con la riunione del G7 si compia il primo passo per porre fine alla dipendenza dalle fonti energetiche sporche e nocive - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia -. Il nucleare e le fonti fossili sono la causa dell'insicurezza energetica che minaccia la nostra economia: dunque non possono essere la soluzione".
Per Greenpeace anche lo shale gas, visto da alcuni Paesi come soluzione per garantire maggiore indipendenza, non è la strada ideale. L'associazione conclude denunciando che "i governi di tutto il mondo subiscono costantemente l'azione di lobby di gruppi quali Bp, Shell, EDF, Iberdrola, PGE, RWE, Eon, ENEL, ENI, Vattenfall, Iberdrola e CEZ, interessati a tenere le nostre economie ostaggio delle fonti fossili. Molte di queste compagnie sono in affari con i colossi dell'energia russa.
Vorrebbero confermare il ruolo essenziale delle fonti energetiche sporche, semplicemente cambiando partner economici, con la prospettiva di sceglierne di nuovi, ugualmente inaffidabili e scarsamente democratici".
Il G7 dell'Energia "non è il forum adatto" per decidere eventuali sanzioni contro la Russia, afferma il premier Matteo Renzi secondo quanto riporta la Bloomberg.
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