Spalma-incentivi rinnovabili, ultime limature al provvedimento: è bagarre
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Il provvedimento “Taglia bollette" per ridurre del 10% il costo dell’elettricità alle piccole e medie imprese è bloccato tra due fuochi: da una parte il governo, che ne ha fatto un cavallo di battaglia; dall’altra gli operatori del settore delle rinnovabili che denunciano “l’assoluta mancanza di trasparenza” da e il rischio di “licenziamenti per almeno 10.000 lavoratori proprio delle piccole e medie imprese”.
Il provvedimento è al vaglio del Quirinale per le ultime limature e che probabilmente sarà presentato alla stampa mercoledì. Ricordiamo che lo chiamano 'decreto spalma incentivi' ma in realtà si tratta di un provvedimento che dovrebbe tagliare i sussidi statali alle energie rinnovabili.
Si tratta di un nuovo testo, messo a punto dal ministero dello Sviluppo economico, che andrebbe a tagliare retroattivamente del 20% gli incentivi agli impianti rinnovabili già esistenti, in particolare i grandi impianti oltre i 200 kW di potenza, a fronte di un'estensione obbligatoria di 5-7 anni del periodo di incentivazione.
Intanto però circolano nuove bozze post Cdm che prevedono che i titolari di impianti fotovoltaici (superiori a 200 kW) potranno scegliere una spalmatura dell’incentivo, quindi non un taglio netto, che passerebbe da 20 a 24 anni dal primo gennaio 2015. Rispetto alla bozza entrata in Consiglio venerdì, è poi prevista una riduzione della tariffa a seconda del periodo residuo e senza il riconoscimento di interessi.
Il governdo, dunque, avrebbe limato il provvedimento per venire incontro alle istanze dei produttori di energia da fonti rinnovabili: “Il decreto ‘spalma incentivi’ è entrato in Cdm in un modo ed ancora non è uscito ma, nel frattempo, è stato profondamente modificato rispetto al testo iniziale”, ha detto il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo. “Siamo riusciti a far sì – ha aggiunto – che passasse l’idea di dover intervenire non solo, ed in modo così deciso, sulle rinnovabili ma anche sugli energivori. Tant’è vero che l’intervento sulle rinnovabili è di molto inferiore a quello pensato in precedenza”.
Tuttavia il mondo delle rinnovabili, soprattutto del fotovoltaico, su cui ricadono gran parte dei tagli, è ancora molto preoccupato. Assorinnovabili ha anche chiesto un parere al Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Valerio Onida, secondo cui uno “spalma incentivi” obbligatorio violerebbe sia le norme costituzionali in materia di retroattività e di tutela dell’affidamento, sia gli obblighi internazionali.
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