Clima Ue 2030, obiettivo taglia-energia: accordo entro ottobre
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Fervono i negoziati all'interno della Commissione europea per un obiettivo taglia-consumi della bolletta Ue. La scadenza per un accordo sull'intero pacchetto clima-energia 2030 è la stessa del suo mandato: ottobre.
"Attualmente è in discussione un obiettivo di efficienza energetica rispetto al 1990 che oscilla in una forchetta fra il 27% e il 35%" riferiscono fonti Ue, secondo cui la partita su questo fronte è ancora aperta, non solo sul quantum ma anche sul carattere del target, che almeno sette Stati membri vogliono "vincolante". Sono Germania, Belgio, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo, che in una lettera al presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, definiscono "cruciale" un forte impegno politico in questa direzione. Di tutt'altro avviso, almeno per ora, la Gran Bretagna, che non ritiene necessari ulteriori obiettivi obbligatori oltre a quello della riduzione di CO2.
La comunicazione in arrivo a luglio dell'esecutivo Ue farà il punto sull'efficienza energetica e i piani futuri, puntando soprattutto su edilizia e regole di 'ecodesign' delle apparecchiature elettriche. Sta di fatto che il rispetto di target formalmente non vincolanti per i singoli Stati membri nel pacchetto 2030 rimanga ancora un rebus.
Nel caso dell'efficienza energetica, il commissario Ue all'energia, Gunther Oettinger, ha parlato di un obiettivo "indicativo ma politicamente vincolante". Il che significa che al quadro di riferimento che nascerà il prossimo ottobre "dovranno seguire misure per la sua attuazione" spiegano fonti comunitarie. Anche per le fonti rinnovabili si pone un problema analogo, visto che la quota del 27% non è obbligatoria su base nazionale e la proposta di 'governance' della Commissione Ue, che darebbe indicazioni agli Stati membri sulla base dei loro piani nazionali, non pare proprio riscuotere successo fra i 28, anche se fonti Ue riferiscono che "i negoziati sono in corso e la Commissione Ue non cede". Sull'altro fronte intanto, quello del taglio obbligatorio della CO2, "nelle ultime due settimane si sono tenuti gli incontri in bilaterale con gli sherpa, emissari diretti dei leader dell'Ue, per definire la quota di partecipazione nazionale all'obiettivo comune" riferiscono altre fonti comunitarie, ottimiste sulla possibilità di trovare la quadra anche con il Paese più ostico a qualsiasi target, la Polonia.
Dal primo luglio a raccogliere la sfida sarà la presidenza di turno italiana, che si è impegnata a trovare l'accordo entro ottobre, termine ultimo ribadito anche nelle conclusioni dell'ultimo vertice Ue.
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