Terza via tra profit e no profit? E' l'impresa for benefit fa profitti, ma anche benefici

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$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Quando l'impresa fa profitti, ma anche benefici. E' questa in poche parole la filosofia di un fenomeno piuttosto interessante, nato nel 2010, che sta emergendo come qualcosa di più di un segnale debole: le Benefit-Corporation (o B-Corps). Bene-fit , dal latino "quello che fa bene": ma a chi deve far bene l’esistenza di un’impresa?

Le Benefit Corporation rispondono a questa domanda in modo non convenzionale e pongono formalmente al centro della propria azione imprenditoriale la responsabilità nel generare impatti positivi e misurabili sulla società e sull'ambiente: solo valorizzando l’interdipendenza tra successo dell’impresa e beneficio per la società ha senso oggi parlare di impresa, questa in estrema sintesi la tesi del movimento delle B-Corps.

E in base ai numeri queste aziende non deludono, anzi. Realizzano profitti di gran lunga superiori alle imprese profit, anche perchè i talenti le preferiscono.

Le B-Corps accreditate da B-Labs, l’organizzazione che ha sviluppato il concetto di Benefit Corporation a partire dal 2009, sono oggi quasi mille (piccole, medie e grandi) appartenenti a svariati settori e sparse in 17 Paesi, con un trend in crescita esponenziale.

La proposta con la quale provano a sfidare i modelli economici più consolidati è quella che l’impresa sia capace di superare la distanza tra impresa e società.

E in Italia? Il tema, ad oggi, è praticamente inesplorato.
Sono solo 7 ad oggi le Certified Benefit Corporation in Italia, avendo superato il percorso di accreditamento di di B-Labs.Qui è solo una certificazione, in America è invece una forma giuridica.
Lo statuto di Nativa, la prima azienda italiana certificata, che ha forma giuridica di srl,recita: "Lo scopo ultimo della società è la felicità di tutti quanti ne facciano parte, sia come soci che in altri ruoli, attraverso un motivante e soddisfacente impegno in un’attività economica di successo. La società vuole accelerare una trasformazione positiva nei paradigmi economici, di produzione, consumo e culturali, in modo che tendano verso la sistematica rigenerazione dei sistemi naturali e sociali. Le sue attività mirano a creare un beneficio – inteso come impatto positivo – sulle persone con cui interagisce, sulla società e sull’ambiente di cui è parte.

C'è, per esempio un'altra azienda italiana produttrice di occhiali che per ogni paio venduto ne dà uno in beneficienza.

Esiste il “Benefit Impact Assessment", un questionario gratuito e che non comporta alcun impegno, che permette di auto valutarsi, sia sotto il profilo formale che del “fare operativo” d’impresa.

“Se l’azienda raggiunge un punteggio di minimo 80 punti su 200 può richiedere lo status di B-Corps e attualmente stanno sottoponendosi al test una sessantina di imprese italiane.