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UNI TS 11300:2014, cosa e' cambiato?

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UNI TS 11300:2014, cosa e' cambiato?
 
Le nuove parti 1 e 2 della norma UNI TS 11300:2014 riguardano il calcolo del fabbisogno termico dell'involucro e la valutazione del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e l'acqua calda sanitaria
 
 

La procedura di calcolo utilizzata per la certificazione ed il progetto energetico è definita dalla UNI TS 11300: il comparto normativo si compone di 4 norme che, per semplificare si occupano rispettivamente di involucro, impianto di riscaldamento e ACS, impianto di raffrescamento e fonti rinnovabili. Il 2 ottobre 2014 sono entrate in vigore le nuove parti 1 e 2 della norma che riguardano il calcolo del fabbisogno termico dell'involucro e la valutazione del fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale e l'acqua calda sanitaria.
 
Sono numerose le modifiche contenute in queste due procedure e la loro immediata applicazione rischia di fare deserto tra software e progettisti che ne conoscono i contenuti e chi rimane con le vecchie convinzioni. Basti pensare all’immediato proclama di ENEA sull’impossibilità di utilizzare il software DOCET per capire l’entità del cambiamento.
 
 

Rimangono invariate la parte 4 emanata nel 2012 che riguarda gli impianti a fonti rinnovabili e la parte 3 che definisce le procedure per la valutazione del fabbisogno in presenza di impianti di climatizzazione estiva. Ricordiamo che la 11300-3:2010 non è attualmente in vigore ma verrà resa cogente dall'entrata in vigore dei decreti attuativi della Legge 90.
 
 

Quello che ha maggiormente sconvolto le abitudini di certificatori e progettisti è l’obbligatorietà del calcolo analitico per i ponti termici, ma sono diverse le novità normative introdotte dalle UNI TS 11300:2014.
 
 
Vediamo di seguito i punti principali:
 
- Durata delle stagioni di riscaldamento e raffrescamento: il periodo nel quale è necessario l'apporto di un impianto di climatizzazione non è più fisso, ad esempio dal 15 ottobre al 15 aprile per i comuni in Zona climatica E, ma è determinato per ogni zona termica in base al rapporto tra apporti e dispersioni. Ciascuna zona climatizzata dell'edificio sarà caratterizzata da un giorno di inizio ed un giorno di fine dei periodi di raffrescamento e riscaldamento: per il periodo di riscaldamento è comunque fissato un limite alla stagione convenzionale definita dalla Zona climatica del comune, mentre quella di raffrescamento può coincidere anche con l'intero anno solare.
 
 
- Valutazione della ventilazione effettiva e di riferimento: le procedure di valutazione degli scambi termici per ventilazione contemplano un numero molto più ampio di casistiche soprattutto per edifici non residenziali. Ogni ambiente che costituisce la zona climatizzata può ricambiare aria naturalmente dall'esterno, può ricevere aria di rinnovo da ambienti non climatizzati o serre solari adiacenti, essere servito da un impianto di ventilazione meccanica con controllo sulla temperatura o da un impianto di climatizzazione con recupero di calore. Nel calcolo della prestazione termica del fabbricato si fa convenzionalmente riferimento alla ventilazione naturale, indipendentemente dalla presenza di una ventilazione meccanica, mentre nel calcolo della prestazione energetica dell'edificio si considera l'effettiva portata di ventilazione ricambiata dall'impianto.
 
 
- Calcolo delle irradiazioni per qualunque orientamento ed esposizione: la valutazione dell'irradiazione solare sulle superfici è eseguita per ogni elemento disperdente dell'edificio in base all'inclinazione della superficie e dell'azimut solare, in conformità alla UNI TR 11328 e alla bozza della prossima UNI 10349-1 che conterrà i nuovi dati climatici medi mensili.
 
 
- Fabbisogno di energia termica per umidificazione e deumidificazione: per ogni zona termica dell'edificio servita da un impianto di umidificazione o deumidificazione si determina l'entalpia di vapore d'acqua introdotta in ambiente dagli scambi d'aria con l'ambiente circostante dalle persone e dai processi in genere.
 
 
- Temperatura degli edifici confinanti climatizzati: la temperatura delle unità riscaldate confinanti viene valutata secondo due modalità: se la destinazione d'uso dell'edificio confinante non conosciuta si utilizza una temperatura interna fissa a 20°C per la climatizzazione invernale o 26°C per la climatizzazione estiva, in caso contrario la temperatura interna viene messa dipendente dalla destinazione d'uso dell'edificio.
 
- Calcolo dell'ombreggiamento in presenza di più aggetti verticali: nel caso di compresenza di più aggetti verticali sui lati sinistro e destro dell'elemento disperdente, è possibile valutare un fattore di riduzione complessivo che consideri entrambi gli angoli di ombreggiamento.
 
- Calcolo analitico dei ponti termici per le UNI TS 11300:2014: La revisione della norma UNI TS 11300-1 pubblicata lo scorso 2 ottobre prevede anche una modifica sostanziale nella valutazione e nell'utilizzo dei ponti termici.
 
 
 
 
Non sono più accettati i seguenti metodi di calcolo:
 
·         Calcolo della dispersione con metodo forfettario utilizzando percentuali tabellate.
 
 

·         Calcolo analitico dei ponti termici attingendo all'abaco dell'allegato A della UNI EN ISO 14683.
 
Ora sono accettati esclusivamente i seguenti metodi di calcolo:
 
·         Calcolo analitico dei ponti termici attingendo da atlanti conformi alla UNI EN ISO 14683 esclusi i valori riportati nell'allegato A della stessa norma.
 
 

·         In questo caso i ponti termici hanno geometria variabile parametrica.
 
·        Calcolo analitico dei ponti termici e valutazione della trasmittanza lineica mediante metodo ad elementi finiti.

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