È legge la Riforma della scuola, diventano più facili i lavori di riqualificazione
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È legge la riforma della scuola. La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge che prevede la stabilizzazione di circa 100 mila docenti precari, l'alternanza scuola lavoro, la possibilità di destinare l'8 per mille agli interventi di riqualificazione degli edifici, l'attribuzione di maggiori poteri ai presidi, che potranno scegliere lo staff dei docenti, procedure semplificate per la realizzazione di nuove scuole e la messa in sicurezza di quelle esistenti.
Riqualificazione e scuole innovative
Un considerevole stanziamento di risorse finanzierà gli interventi di riqualificazione delle scuole esistenti e la realizzazione di scuole innovative.
Il Decreto Mutui, che finanzia i mutui trentennali stipulati dalle Regioni per gli interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole pubbliche, potrà contare su 40 milioni per il 2015 e a 50 milioni annui a partire dal 2016 al 2018. Dal 2016 4 milioni di euro annui finanzieranno i mutui necessari alla riqualificazione degli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica di proprietà pubblica.
Restando sempre in tema di sicurezza degli edifici esistenti, la legge destina 40 milioni di euro alle indagini diagnostiche sui solai delle scuole.
Altri 300 milioni finanzieranno la costruzione di scuole innovative. Il Ministero dell’Istruzione pubblicherà un bando per l’elaborazione di proposte progettuali per la realizzazione di scuole altamente innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico e tecnologico. Gli edifici dovranno possedere il requisito dell’efficienza energetica e favorire, grazie a nuovi ambienti di apprendimento, l’uso continuo e costante delle moderne tecnologie nell’attività didattica.
Edilizia scolastica, tutte le semplificazioni
Per le opere urgenti previste dal Decreto Sblocca Italia (DL 133/2014) è ammesso il silenzio assenso se le amministrazioni competenti non si pronunceranno entro 45 giorni dalle richieste.
Sarà possibile l’affidamento diretto dei lavori fino a 200 mila euro a condizione che vengano contattati almeno cinque operatori ecomici.
Gli interventi di importo inferiore alla soglia comunitaria (5.186.000 euro) potranno essere affidati dalla Stazione Appaltante con procedura negoziata senza bando, previo invito ad almeno tre operatori economici, nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione.
I contratti potranno essere stipulati anche prima del termine di 35 giorni dall’aggiudicazione definitiva, le Stazioni Appaltanti potranno non richiedere garanzie a corredo dell’offerta e la pubblicazione del bando potrà avvenire unicamente sul sito della Stazione Appaltante.
Si potranno dimezzare i tempi per la ricezione delle offerte, la presentazione delle domande di partecipazione e l’invio della documentazione di gara.
Saranno estesi a tutta la programmazione triennale 2015-2017 i poteri derogatori riconosciuti ai sindaci e ai presidenti delle Province dal Decreto del Fare (DL 69/2013). Si potranno quindi effettuare i lavori senza richiedere il permesso di costruire, a condizione che non comportino il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o il mutamento della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni culturali.
Slitta infine al primo novembre 2015 l’obbligo degli appalti centralizzati per i Comuni non capoluogo.
Positivo il commento del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (CNAPPC). Il presidente, Leopoldo Freyrie ha affermato che “Finalmente anche nel nostro Paese, per la prima volta, si fa ricorso obbligatoriamente al concorso di progettazione per costruire scuole innovative dal punto di vista architettonico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica”.
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