Il risparmio energetico è nella sua efficienza. A cominciare dal settore Home e Building
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In vista dell’entrata in vigore nel 2020 dell’accordo siglato alla Conferenza sul clima di Parigi (Cop21) per contrastare il cambiamento climatico, l’ultimo rapporto Energy Efficiency Market Report pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) conferma l'importante ruolo dell'efficienza energetica per la sostenibilità energetica. Gli obiettivi raggiunti finora sono rilevanti. Nel 2014, a livello mondiale, è stata evitata l’emissione di circa 870 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari a un risparmio di 550 miliardi sulle bollette energetiche, a fronte di investimenti pari a circa 300 miliardi di dollari.
Anche i dati nel medio periodo sono rassicuranti: dal 1990 sono state evitate emissioni per 10,2 miliardi di tonnellate di CO2, pari alla somma del consumo energetico annuale dei 19 Stati membri dell’IEA. Dal 2010 al 2014 il consumo energetico è diminuito del 2%.
I dati in tema di efficienza energetica sono importanti, ma servono sforzi maggiori. In questo, buona parte del risparmio energetico deriva dall’efficientamento energetico nel settore Home e Building.
In Italia, stando ai dati riportati nel rapporto IEA e diffusi dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), il settore dell’efficienza energetica esprime tassi di crescita molto interessanti.
Con investimenti che al 2020 vanno dai 355 milioni di euro per la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, ai 350 milioni di euro dall’ex Fondo Kyoto per interventi di efficientamento in scuole e università; dagli oltre 100 milioni di euro per le diagnosi energetiche nelle piccole e medie imprese (PMI) all’1,5 miliardi di euro dai fondi strutturali UE per interventi su edifici della pubblica amministrazione locale. A livello mondiale, questo tipo di investimenti dovrebbe crescere dagli attuali 90 miliardi di dollari fino a superare i 125 miliardi entro il 2020.
L’abbinamento di ecobonus e sismabonus, inoltre, favorisce la riqualificazione di interi quartieri spesso immersi nel degrado. “Si tratta in particolare dei grandi condomini edificati tra gli anni ’50 e gli anni ’70 sui quali non sono mai stati effettuati interventi di efficientamento energetico e che potrebbero generare risparmi fino al 60% dei consumi” ha commentato il presidente di ENEA, Federico Testa.
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