Rinnovabili Termiche: in arrivo il 40% di incentivi in due anni.
dehalfv magazine > News Rinnovabili
Incentivi fino al 40% destinati a privati, imprese e pubbliche amministrazioni per piccoli interventi di incremento dell’efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Sul piatto uno stanziamento da parte dello Stato di 900 milioni di euro, 700 per privati e imprese, 200 per le amministrazioni pubbliche.
Questi i contenuti del Decreto per le fonti rinnovabili termiche messo a punto dal Governo e presentato dai Ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, dell’Ambiente Corrado Clini, e delle Politiche agricole Mario Catania, a Rimini nel corso degli Stati Generali della Green Economy.
L’incentivo coprirà il 40% dell’investimento, con tetti massimi diffenziati per tipo di intervento e potenza dell'impianto, e verrà erogato in 2 o 5 anni.
BENEFICIARI
Il nuovo sistema di incentivi è rivolto a:
* persone fisiche, condomini e imprese per interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza:
a) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con nuovi impianti utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (incentivo erogato in 2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
b) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti con nuovi impianti dotati di generatore di calore alimentato a biomassa (2 o 5 anni secondo la potenza dell’impianto);
c) installazione di collettori solari termici anche abbinati a sistemi di solar cooling (2 o 5 anni secondo la superficie dell’impianto);
d) sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore (2 anni).
* amministrazioni pubbliche per:
- realizzazione degli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili di cui alle suddette lettere a), b), c) e d).
- interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici:
a) isolamento termico dell’involucro edilizio (5 anni);
b) sostituzione di finestre comprensive di infissi (5 anni);
c) sostituzione di caldaie con caldaie a condensazione (5 anni);
d) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento (5 anni);
Per essere ammessi all’incentivo, gli interventi devono rispettare determinati valori: di trasmittanza massima, secondo la zona climatica, per l’involucro e le finestre; di rendimento termico per le caldaie.
LE NOVITÀ
Alcuni interventi per i quali i privati potranno avere l'incentivo del 40% (pompe di calore e solare termico) sembrano coincidere con quelli agevolati dalla detrazione del 55%, valida fino al 30 giugno 2013. Se il 'conto termico' sarà confermato nel testo attuale, il privato potrà scegliere tra le due agevolazioni (rimborso del 40% della spesa in 2 o 5 anni oppure detrazione del 55% della spesa in 10 anni).
Nel secondo gruppo di interventi agevolabili per le pubbliche amministrazioni (miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici) ritroviamo gli stessi lavori (tranne i sistemi di schermatura e ombreggiamento) agevolati dalla detrazione del 55%, che è accessibile però solo ai privati. Con il nuovo 'conto termico' anche le P.A. quindi potranno migliorare l'efficienza energetica dei propri edifici.
Le amministrazioni pubbliche possano “avvalersi dello strumento del finanziamento tramite terzi o di un contratto di rendimento energetico ovvero di un servizio energia, anche tramite un fornitore di servizi energetici.” A tal fine, il GSE entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, pubblicherà sul proprio portale un elenco di fornitori di servizi energetici interessati a realizzare e finanziare gli interventi per le P.A.. L’iscrizione all’elenco è volontaria e aperta a tutti.
Il Conto termico - spiega la relazione al ddl - è rivolto quasi esclusivamente alla sostituzione di impianti meno efficienti già installati, ad eccezione del solare termico, in quanto tale tecnologia viene generalmente impiegata come integrazione di altri sistemi di generazione termica.
In generale, il nuovo Conto termico è riservato a impianti con una potenza massima di 500 kW e una superficie massima di 700 mq. L’obiettivo del Governo è infatti quello di escludere dagli incentivi i grandi impianti, per evitare le speculazioni finanziarie che hanno caratterizzato negli ultimi anni altri settori delle rinnovabili.
Potranno accedere agli incentivi gli impianti installati per ottemperare all’obbligo di integrazione delle rinnovabili negli edifici nuovi o ristrutturati (obbligo previsto dall'art. 11 del Dlgs 28/2011 e in vigore dal 31 maggio 2012 , ma soltanto per la quota eccedente quella necessaria al rispetto di tale obbligo.
ENTITÀ E TETTI MASSIMI DEGLI INCENTIVI
Per tutti gli interventi, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta, ma con tetti massimi dell’incentivo differenziati.
Per gli interventi sull’involucro (tetti, pavimenti, pareti perimetrali) il valore massimo dell’incentivo è di 250.000 euro (quindi la spesa massima incentivabile al 40% è di 625.000 euro; se si spende di più l’incentivo sarà comunque di 250.000 euro).
Per le finestre, il valore massimo dell’incentivo è di 45.000 euro per le zone climatiche A, B e C, e di 60.000 euro per le zone climatiche D, E ed F.
Per le caldaie a condensazione fino a 35 kilowatt termici (kWt), il tetto dell’incentivo è di 2.300 euro, per quelle sopra i 35 kWt il tetto è di 26.000 euro.
Per i sistemi di schermatura e ombreggiamento fissi o mobili, il valore massimo dell’incentivo è di20.000 euro, per i meccanismi automatici di regolazione di tali sistemi, il tetto è di 3.000 euro.
CRITERI DI AMMISSIBILITÀ E CALCOLO DEGLI INCENTIVI
Per le pompe di calore elettriche e a gas, sono richiesti determinati requisiti prestazionali minimi, che variano in relazione al tipo di pompa e alle temperature esterna e interna.
Per le caldaie a biomassa, sono incentivabili solo quelle installate in sostituzione di caldaie e di impianti per il riscaldamento delle serre preesistenti, alimentati a biomassa, gasolio o carbone.
Sono escluse dall’incentivo quelle che utilizzano rifiuti biodegradabili urbani o industriali.
Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, solare termico e solar cooling, il decreto richiede requisiti minimi di rendimento termico e di emissioni in atmosfera e certificazioni di conformità.
Per le pompe di calore elettriche e a gas, l’incentivo erogato è calcolato tenendo conto della taglia dell’impianto, della zona climatica, dell’energia prodotta e delle prestazioni dell’impianto.
Fonte: Rossella Calabrese
Per gli scaldacqua a pompa di calore, l’incentivo è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto.
L’incentivo massimo è di 400 euro per impianti fino 150 litri e di di 700 euro oltre i 150 litri.
Per caldaie a biomassa, stufe e termocamini a pellet, termocamini a legna, l’incentivo è calcolato in relazione all’energia prodotta, alla potenza dell’impianto, alle ore di fuzionamento, alla zona climatica e all’emissione di polveri.
Per solare termico e solar cooling, l’incentivo si calcola per metro quadro installato: 170 euro/mq fino a 50 mq di superficie e 55 euro/mq per impianti oltre i 50 mq di superficie; l’incentivo sale rispettivamente a 255 e 83 euro/mq se si tratta di impianti di solar cooling cioè raffrescamento.
In un esempio illustrato dal Ministero dello Sviluppo economico per un appartamento monofamiliare di 90 mq in zona climatica D (Roma), una pompa di calore elettrica da 24 kWt di potenza che costa 6.500 euro, riceve un incentivo di 2.772 euro in 2 anni. Nello stesso appartamento una stufa a pellet di 22 kWt di potenza, dal costo di 4.000 euro, ha diritto ad un incentivo di 1.392 euro in 2 anni; mentre un impianto solare termico composto da 4 mq di pannelli, dal costo di 3.600 euro, riceve un incentivo di 1.360 euro in 2 anni.
COME OTTENERE GLI INCENTIVI
Per ottenere gli incentivi occorrerà presentare domanda al GSE (tramite un modulo che sarà predisposto dallo strsso GSE) entro 60 giorni dalla fine dei lavori. Alla domanda occorrerà allegare, secondo il tipo di intervento, l’Attestato di Certificazione Energetica, le schede tecniche dei componenti installati, l’asseverazione del corretto dimensionamento dell’impianto, fatture e ricevute dei bonifici, diagnosi energetica se prevista, autodichiarazione di non cumulo con altri incentivi, ecc.
Tutti i documenti vanno conservati per 5 anni.
Per interventi su edifici dotati di impianti di riscaldamento di potenza superiore a 100 kW, è richiesta diagnosi energetica prima dell'intervento e certificazione energetica dopo l'intervento.
Entrambe sono richieste sempre per interventi di isolamento termico dell’involucro edilizio.
Le spese per diagnosi energetica e certificazione energetica sono rimborsate al 100% alle P.A. e al 50% ai privati con tetti massimi di 5.000 euro per edifici residenziali, 18.000 euro per ospedali e case di cura, 13.000 euro per tutti gli altri edifici.
Gli incentivi del nuovo "Conto termico" non sono cumulabili con altri incentivi statali.
Il decreto passa ora all’esame della Conferenza Unificata.
Fonte : R .Calabrese
DEHALFV azienda leader nella transizione energetica
12/2/2024 | News Marketing
I BENEFICI DELLE COMUNITA' ENERGETICHE
08/2/2024 | News Rinnovabili
Una grande opportunità di sostegno e rilancio alla crescita delle Piccole e Medie Imprese.
IL SOLE ABBATTE LA BUROCRAZIA
06/02/2024 | News Rinnovabili
Solare Termico e Fotovoltaico facile per le famiglie e le imprese assediate dal caro bolletta.