Alluvione Sardegna, una bomba d'acqua che trascina via tutto

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$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Sono 16 i morti, fra i quali 4 bambini, per il ciclone “Cleopatra” che ha messo in ginocchio la Sardegna, ma c’è ancora un disperso e oltre 2mila sfollati. Allagamenti, esondazioni, crolli e black out elettrici, è questo il bilancio della bomba d’acqua che ha cancellato interi territori sardi.

Ma cosa significa “bomba d’acqua”? E’ la traduzione dall’espressione inglese ‘cloud burst’, esplosione di nuvola. Di solito si usa questa definizione quando vengono superati i 50 millimetri di pioggia nell’arco di due ore.
Un fenomeno atmosferico che ormai si verifica sempre più spesso.

Se prima degli anni ‘90 capitava in Italia una volta ogni dieci anni, adesso ne abbiamo almeno anche a tre o quattro. La causa, secondo gli esperti, sarebbe il surriscaldamento dei mari che dagli anni ‘70 è salita di quasi un grado. L’ acqua del mare più calda produce più umidità e questa viene raccolta dalle masse d’aria che si scontrano nei cieli. La conseguenza è che le nuvole sono più cariche di pioggia e così hanno maggiori probabilità di scaricare in un colpo solo tutto il loro carico.

I fenomeni climatici estremi registrano nuovi record, di anno in anno: ci stiamo avvicinando sempre più a un clima simile a quello dei Paesi tropicali, dove le piogge torrenziali risultano la regola, e non l’eccezione.

La temperatura media in aumento comporta, nella stagione estiva, poi, ondate di caldo africano, oltre che un aumento della temperatura delle acque dei nostri mari. E il fatto che la temperatura del Mediterraneo risulti sempre più frequentemente sopra la norma è pericolosissimo.

Causa infatti la comparsa di fenomeni estremi come gli “uragani mediterrane. Insomma le prospettive sono catastrofiche. Come gestire tutto ciò? Bisogna partire dai nostri comportamenti quotidiani. Innanzitutto riducendo i consumi giornalieri, in secondo luogo utilizzando in maniera sempre più consistente le fonti rinnovabili. Solo così riusciremo a salvarci e a salvare il “nostro” Pianeta da trasformazioni irreparabili.

(Foto: youreporter)