Brindisi, bimbi malati e diossido di zolfo: secondo uno studio possibile correlazione

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$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Ci sarebbe un legame tra i bambini con malformazioni e i valori elevati di diossido di zolfo (SO2), a Bridnisi. E' quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Cnr di Lecce in collaborazione con il reparto di neonatologia dell’ospedale Perrino di Brindisi.

Nella città pugliese tra il 2001 e il 2010 sono nati più bambini con malformazioni rispetto alla media europea e ai comuni vicini. Un 17 per cento in più che diventa 49 per i disturbi cardiaci, per un totale di 194 casi di malformazioni neonatali, in una città che si trova nel bel mezzo di due centrali a carbone (Edipower ed Enel) e vicino a un polo petrolchimico.

I ricercatori avrebbero dunque trovato una correlazione con il diossido di zolfo (che già alcuni studi ritengono causa delle malattie congenite, in particolare del cuore), una sostanza che si sprigiona anche dalla combustione di petrolio e carbone.

E' stata, infatti, misurata l’esposizione della madre ai valori di SO2 e alle polveri totali sospese, registrati dalle centraline nelle settimane più sensibili per il feto ( cioè tra la terza e l’ottava settimana) e i risultati avrebbero portato a "un’associazione statisticamente significativa tra le nascite di bambini malati e i valori elevati di diossido di zolfo e polveri totali sospese".

E' necessaria un’indagine epidemiologica, sostengono i ricercatori, una richiesta che, lo riordiamo, i brindisini manifestarono già nel 2012 quando raccolsero oltre 10mila firme per chiederla a Comune, Provincia, Regione e Asl.

Le firme furono poi consegnate al sindaco di centrosinistra Cosimo Consales – ora indagato per violazione della normativa antiriciclaggio e ricettazione – che alcuni mesi dopo in un incontro con il gruppo di mamme-attiviste, disse: “Finanzieremo l’indagine. Anzi, perché aspettare il prossimo bilancio? Muoviamoci prima”. Era il 14 febbraio 2013.