Il mondo delle rinnovabili al Governo: no incentivi a fonti fossili
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L’Associazione nazionale energia del vento ( Anev ) denuncia che "Il governo ha inserito all’ultimo momento nella Legge di Stabilità una norma che introduce in Italia il capacity payment alle fonti fossili, dando all’Aeeg il compito di prelevare risorse dalle altre fonti. In pratica l’idea sarebbe di togliere ancora risorse agli operatori delle rinnovabili per dare ai produttori di energia da fonti fossili".
L'Associazione punta il dito contro una norma che introduce già dal 2014 il capacity payment a sostegno delle centrali elettriche termoelettriche in difficoltà per il calo dei consumi.
"Tale norma –dichiarano dall’Anev – prevede nuovi oneri che saranno coperti con modalità da definirsi da parte dell’Aeeg “ (Autorità per l’Energia elettrica e il gas) senza nuovi o maggiori oneri per prezzi e tariffe dell’energia elettrica, anche disponendo un’adeguata partecipazione delle diverse fonti ai costi per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico”.
L’idea è quella di far pagare alle rinnovabili le difficoltà dei termoelettrici: questo non è accettabile per il settore eolico, che è stato già oggetto di ripetuti assalti negli ultimi tempi e non è in condizione di sopportare ulteriori incomprensibili interventi retroattivi".
Gli operatori dell’eolico hanno già subito danni con l’introduzione della Robin Tax ed perfino dell’Imu sulle pale eoliche, ma anche con il taglio del 22 per cento del valore dei Certificati Verdi e del fallimento dei meccanismi di Aste che stanno bloccando anche i nuovi impianti.
"Per questo motivo oggi l’eolico non può essere chiamato a contribuire per finanziare le fonti fossili con tagli ulteriori" sottolinea l’Anev e chiede al ministro Zanonato e al governo di intervenire, ricordando che "Tale provvedimento peraltro rischia ancora una volta di essere dichiarato illegittimo in quanto in contrasto con le norme europee sugli aiuti di Stato, con la legislazione comunitaria e nazionale sulle fonti rinnovabili di energia e prefigurando profili di illegittimità costituzionale.
L’Anev, a tutela e difesa dei diritti del settore eolico e degli operatori industriali suoi associati, verificherà in ogni sede la correttezza della norma e di ogni atto che ne dovesse discendere. Con questo provvedimento il Governo rischia di rendere vani gli sforzi fatti finora per favorire lo sviluppo della fonte rinnovabile eolica, compromettendo un settore industriale che ha creato fino ad oggi oltre 37.000 posti di lavoro e ha dato sostegno all’economia nazionale. Il Governo non venga meno agli impegni assunti con l’Associazione dal Ministro Zanonato, anche in occasione del convegno Anev di Ecomondo, in merito alla non retroattività dei nuovi interventi sugli incentivi.
L’Anev farà sentire forte la sua voce, e porrà in essere tutte le necessarie azioni a tutela e salvaguardia dei diritti degli operatori industriali eolici".
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