Pompe di calore geotermiche per riscaldare e raffreddare edifici: boom nei prossimi anni

dehalfv magazine > News Rinnovabili

$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

Pompe di calore geotermiche per riscaldare e raffreddare edifici? Sarà boom nei prossimi anni. Secondo il rapporto ‘Geothermal Heat Pumps’ di Navigant Research, infatti, supereranno entro il 2020 i 17 miliardi di dollari l’anno.

I sistemi basati su pompe di calore geotermiche (GHP - Geothermal heat pump) sono ormai essenziali nello spostamento verso l’uso di fonti energetiche rinnovabili.

Utilizzando temperature moderate e costanti, sono strategiche per la riduzione delle emissioni di gas serra. Installate per la prima volta negli anni ’40, oggi sono impiegate ovunque nel mondo, e in diverse tipologie di edifici (residenziali, commerciali e industriali).

Il fatturato mondiale dei sistemi GHP crescerà dai 6,5 miliardi di dollari di quest’anno ai 17,2 miliardi di dollari del 2020. Nonostante la crisi e la riduzione dell’investimento nell’edilizia secondo Navigant Research il mercato è pronto a una forte crescita nei prossimi anni, supportato da incentivi governativi nell’uso di risorse efficienti dal punto di energetico.

I sistemi GHP sono suportati da un’alimentazione elettrica, è vero, ma restano comunque più efficienti nel riscaldamento e raffrescamento rispetto ai condizionatori d’aria e ad altre soluzioni presenti sul mercato e possono, inoltre, ridurre la dipendenza dalle fonti fossili fino al 70 per cento.

Anche se il massimo del vantaggio si ottiene combinando la tecnologia GHP ad altri sistemi di generazione dell’energia "pulita".