Impatto ambientale, ecco le pagelle dei grandi brand alimentari

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$Zucchero bianco, un \'killer\' invisibile$

La campagna “Scopri il Marchio”, ideata da Oxfam, dà i voti ai brand internazionali per quanto riguarda l’impatto ambientale e sociale. Ogni anno vengono pubblicate le pagelle delle 10 più grandi aziende del settore alimentare a livello mondiale. Tra le “materie”valutate: rispetto dei diritti dei lavoratori, gestione della terra e dell’acqua, politiche di contrasto al cambiamento climatico, trasparenza adottata nella propria attività.

I risultati del 2014 sono stati molto positivi. Almeno rispetto allo scorso anno, quando gran parte dei marchi, come Mars, Danone, Coca-Cola, General Mills, Kellogg, Associated British Foods furono rimandati a settembre o bocciati per gravi insufficienze. Secondo le tabelle di Oxfam si sono registrati progressi significativi nel miglioramento della condizione delle lavoratrici, nel rispetto del diritto alla terra, e nei processi di riduzione delle emissioni di CO2.

Tra le compagnie più virtuose Nestlè, Coca-Cola e Unilever, che hanno dimostrato una reale volontà di voler migliorare, con risultati in crescita del 10% del 13% e del 14% rispetto le loro posizioni iniziali. I voti però sono ancora scarsi. A ottenere risultati buoni solo Nestlè per la voce “clima” e Unilever nei “diritti per gli agricoltori”. La sufficienza di media è raggiunta solo dalle prime tre aziende. Le restanti invece, sebbene siano migliorare dal 2013, ancora prendono voti da ultimi della classe con alcune gravi insufficienze. Come la General Mills: il colosso americano non raggiunge nemmeno la media del 3.

Per rimediare le imprese dovranno infatti sottoscrivere degli impegni precisi e implementarli.