La legna, una fonte di energia abbondante
energia dal legno > i caminetti termici
L'Italia è un paese ricco di boschi: secondo stime recenti essi ricoprono circa
9.000.000 di ettari (quasi un terzo del territorio italiano) ed ogni anno la
superficie si allarga.
I boschi possono essere coltivati per produrre legna da ardere o legname da
lavoro. Anche quando i boschi vengono coltivati per produrre tronchi da lavoro,
la corretta esecuzione delle pratiche selvicolturali produce grandi quantitativi di
legna da ardere e di cippato.
Quando si seguono le pratiche razionali della moderna selvicoltura
naturalistica, la raccolta del legno dai boschi non è un'attività distruttiva.
La
valorizzazione energetica del legno, anzi, è uno strumento che permette di
alimentare il valore complessivo dei boschi. Lo sviluppo di questa attività
favorisce la cura delle zone montane, la manutenzione delle siepi campestri e
delle fasce fluviali, e la sua corretta estrazione dai boschi avvantaggia l'intero
ecosistema forestale.
Il legno da bruciare deriva poi anche dai residui di molte colture agricole (alberi
da frutto, pioppeti, ecc.), dalla potatura delle alberature stradali e del verde
ornamentale.
Il volume degli alberi si accresce in media di 3 m3 all'anno, mentre, sempre in
media, ne viene raccolto solo 1 m3.
Ogni anno quindi il capitale legnoso
depositato nei boschi italiani si accresce di circa 20.000.000 di m3 di nuovo
legno. C'è quindi una importante riserva
energetica che aspetta di essere utilizzata
razionalmente.
Energia dal legno
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